Se lo spread sale, cosa succede ai mutui?

Per prima cosa, per rispondere alla domanda se lo spread sale cosa succede ai mutui, bisogna chiarire cos'è lo spread.

In questo caso, infatti, non ci si riferisce alla spread sul mutuo, cioè quel costo aggiuntivo che le banche applicano al tasso di base già richiesto al mutuatario per proteggersi dai rischi insiti nella concessione del finanziamento.

Lo spread inteso in termini economici, invece, è il valore che indica il differenziale tra tra Btp e Bund, cioè tra il tasso di rendimento a 10 anni del titolo decennale emesso dall'Italia e i titoli di stato tedeschi.
Tale confronto viene usato per avere una visione dell'atteggiamento degli investitori nei confronti di un Paese rispetto ad un altro, in questo caso dell'Italia rispetto alla Germania.
Lo spread consente cioè di misurare la fiducia degli operatori di mercato nelle attività di un Paese e il premio di rischio concesso per i titoli meno richiesti. 
Viene utilizzato come riferimento il tasso di finanziamento decennale della Germania perché rappresenta il più grande mercato nella zona euro e, soprattutto, il più sicuro.

In parole povere, il differenziale Btp-Bund è un indice importante della salute dei nostri Titoli di Stato e agisce come una sorta di termometro economico, che va a stimare il rischio di fallimento di un Paese, proiettato sul medio-lungo termine.

Ora che sappiamo cos'è, cerchiamo di capire quali conseguenze comporti sui mutui l'aumento dello spread.


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Andamento dello Spread e conseguenze sui mutui

Se lo spread aumenta, le conseguenze sull’economia reale sono tangibili ed abbastanza immediate, con ripercussioni sulle casse dello Stato, sul mercato azionario e anche sui risparmi e sui finanziamenti alle imprese e agli utenti privati.

Quindi la preoccupazione aumento spread = aumento mutui è realistica e concreta, perché uno spread alto comporta un aumento dei tassi con conseguente aumento delle rate del mutuo.

In pratica uno la salita dello spread può comportare un rialzo anche dello spread sul mutuo da parte delle banche che, vedendosi indebolito il proprio patrimonio, decidano di alzare i tassi applicati ai finanziamenti.

In questo caso ci riferiamo a quel valore, determinato da ciascuna banca ed espresso in percentuale, che viene sommato al valore dell’indice di riferimento scelto per il finanziamento (Euribor per il tasso variabile, Eurirs per il tasso fisso) e va a comporre il tasso di interesse applicato al mutuo, quello usato per il calcolo della rata mensile.

Questo era accaduto a novembre dello scorso anno, quando si era assistito ad un'impennata dello spread, per fortuna immediatamente rientrata, e alcuni istituti di credito hanno deciso di alzare i tassi applicati ai mutui.


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Ad oggi le conseguenze sui mutui dell'aumento dello spread dello scorso 2018 sui mutui, passato in un solo anno da un valore di 120 a 320 punti ma subito risceso ben sotto i 300, sono abbastanza contenute, nel senso che solo alcuni istituti hanno deciso di alzare - di poco - i tassi e solo sui nuovi mutui (non per quelli già siglati).

In periodi di incertezza economica e di mercati finanziari ballerini, molti mutuatari preferiscono affidarsi alla sicurezza di un mutuo a tasso fisso, trovando pericoloso il variabile.
Anche molti clienti che avevano scelto il tasso variabile negli anni passati, si sono rivolti alle banche per ottenere una surroga del mutuo e cambiare tipologia di tasso.

In realtà questa soluzione non risulta essere necessaria per le seguenti ragioni:

  •  gli Euribor non sono collegati all’aumento dello spread BTp-Bund ma possono salire solo in caso di gravi crisi di liquidità delle banche, il che non è presunto attualmente, o in caso di rialzi dei tassi della Bce (il prossimo previsto, e solo di 10 punti base, avverrà a fine anno)
     
  • i titolari di mutui già avviati non dovrebbero riportare conseguenze dalla situazione attuale, perché lo spread interno è definito da contratto e non può essere modificato in corsa, e gli indici Eurirs e Euribor non risentono del differenziale Btp-Bund
     
  • l'imprevedibilità del tasso variabile può essere controllata mediante le previsioni Euribor
     
  • Le banche tendono a mettere a disposizione dei propri clienti sempre più strumenti per tutelarsi da un ipotetico rialzo dei tassi, come ad esempio i mutui a tasso variabile con cap.

Una scelta saggia in questo momento per chi vuole richiedere un mutuo è di affrettarsi a farlo, dato che per adesso i rialzi dello spread applicati dalle banche sono ancora piuttosto contenuti.

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