CONTRATTO E BUSTA PAGA
Comprare casa è da sempre in cima alle priorità degli italiani, al punto che persino la nostra Costituzione, all'articolo 47, insiste sul diritto alla proprietà dell'abitazione.
Un diritto che recentemente appare cambiato, complice la crisi economica e il mercato del lavoro sempre più orientato alla flessibilità. I vecchi contratti a tempo indeterminato hanno fatto spazio a tante forme contrattuali diverse, persino nei settori professionali più tradizionali.
Fortunatamente, anche per chi ha un lavoro atipico, l'accesso ad un mutuo adeguato alle proprie esigenze è meno difficoltoso di quanto possa sembrare.
Più importante della forma contrattuale, infatti, è avere un reddito minimo che garantisca il pagamento delle rate. La banca, prima di concedere un mutuo, accerta la capacità del futuro mutuatario di far fronte alle rate e per questo analizza i redditi dimostrabili.
LE GARANZIE DEL REDDITO
Vediamo nel dettaglio quali sono le principali caratteristiche del reddito del mutuatario valutate in fase di approvazione di un mutuo e le principali soluzioni che è possibile adottare:
- Per un monoreddito: il rapporto rata /reddito deve rimanere sotto il 30%-35%. In caso si superi la soglia è consigliabile l’inserimento di un garante o il ricorso ad un fondo. Sono valutati positivamente i risparmi e l’anzianità lavorativa. Il contratto di lavoro rimane una condizione imprescindibile.
- Per famiglie con 2 o più redditi: la somma dei redditi è rapportata alla rata e deve rimanere al di sotto del 35%.
La presenza di più redditi e contratti può rafforzare il valore della richiesta. Da valutare eventuali prestiti in corso.
In conclusione, attuando le soluzioni proposte, nella maggior parte dei casi la banca non ha difficoltà a concedere il mutuo anche in presenza di un contratto di lavoro atipico.
