Il trattamento di fine rapporto (TFR) altro non è che un accantonamento del 13,5% annuo dallo stipendio, che il lavoratore può decidere di lasciare in azienda oppure di versare su un fondo dedicato a sua scelta. In entrambi i casi, è possibile richiedere all’azienda un anticipo sul TFR, per destinarlo a spese impreviste o a precise esigenze familiari come l’acquisto della prima abitazione.
Il requisito principale per richiedere l’anticipo sul TFR è l’anzianità di servizio presso l’azienda, che deve essere di almeno 8 anni. Inoltre, il lavoratore può fare richiesta di anticipo sul TFR una sola volta nel corso della propria attività lavorativa presso l’azienda in questione.
E’ possibile richiedere un massimo del 70% del TFR maturato. Un’azienda con meno di 25 dipendenti ha facoltà di accogliere o meno la richiesta ma non può in ogni caso liquidare più del 10% delle richieste di anticipo ricevute.
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Il reale valore pratico dell’anticipo sul TFR sta nel fatto che è possibile, in questo modo, evitare di pesare con un mutuo particolarmente lungo e gravoso sul bilancio familiare. Per effettuare la richiesta di anticipo, tuttavia, occorre presentare un’idonea documentazione che comprende:
L’anticipo sul TFR per l’acquisto della prima abitazione è soggetto ad una ritenuta a titolo di imposta del 23%. Tale importo è considerato al netto dei redditi imponibili. Ovviamente, la quota di TFR liquidata non sarà più conteggiata nella rivalutazione annuale del TFR stesso.
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