Il "floor" (pavimento) inserito in molti mutui a tasso variabile è un limite che impedisce all'indice di riferimento dei tassi di scendere sotto lo zero.
Per essere applicato, i contratti di mutuo dovranno evidenziare chiaramente la presenza di un “floor” nei tassi.
In realtà, un anno fa una clausola di questo tipo non avrebbe trovato applicazione, ma dopo il “tuffo” dell’Euribor che da marzo dell’anno scorso è rimasto sistematicamente sotto zero (con valori che vanno dallo 0 dell'Euribor a 12 mesi al -0.32 dell'Euribor ad 1 mese). Di conseguenza allo spread va sottratto l’Euribor in negativo così che il Tan risulta più basso. La Banca d'Italia invita allora gli istituti ad evidenziare, nei contratti di mutuo, eventuali clausule "floor" su tutta la documentazione relativa alle condizioni del mutuo.
RESTITUZIONE INTERESSI
Questo vale soprattutto nei nuovi mutui, dal momento che nel caso di quelli accesi qualche anno fa, se questa clausula non era già presente nel contratto di mutuo originario, non può essere applicata a posteriori.
Se è stata applicata per errore, bisogna riconteggiare gli interessi dovuti e procedere alla restituzione di quanto erroneamente trattenuto.
Se nelle procedure informatizzate ad uso dei vari istituti, tale soglia è inserita di default nel computo degli interessi, dovranno provvedere a rimuoverla permettendo così agli indici di riferimento di assumere eventualmente valore negativo.
In caso di applicazione non corretta di questi strumenti, la banca dovrà, previa comunicazione alla Banca d'Italia, restituire quanto indebitamente percepito.