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Cosa succede con l'Euribor negativo?

Scritto da Mutuisì | 17 giugno 2016

Spesso l’Euribor viene citato in relazione ai mutui ipotecari, dal momento che viene utilizzato come indice per calcolare il tasso di interesse nei mutui a tasso variabile. Infatti, è intuitivo che se il costo delle operazioni di approvvigionamento di liquidità aumenta, aumentano anche i tassi di interesse sui mutui.  Ad oggi, l'Euribor ad un mese è arrivato a quota -0,35, a tre mesi a -0,26, a sei mesi a -0,14. 

EURIBOR OGGI

Ma come vengono computati gli interessi se l’Euribor è negativo? 

Innanzitutto, nel contratto di mutuo può essere chiaramente indicata la presenza o meno di una clausula "floor", che limita questo parametro verso il basso impedendogli di scendere sotto lo zero. Se è presente il “floor”, probabilmente il tasso di interesse applicato dalla banca oltre sarà leggermente più conveniente proprio per compensare la presenza di una soglia verso in basso, ma è sempre opportuno verificare.

Una circolare della Banca d'Italia ha recentemente dato delle chiare direttive su come le banche si devono comportare in caso di Euribor negativo. Se la clausula "floor" non è esplicitamente indicata nel contratto di mutuo, l'istituto bancario che eroga il mutuo stesso deve porre estrema attenzione nel computo degli interessi dovuti dal mutuatario, sottraendo l’Euribor oggi negativo allo spread.

Attualmente, da una ricerca effettuata dalla redazione di Euribor.it sulla base delle segnalazioni dei propri lettori, ne è emerso che la maggior parte delle banche si è attenuta alle indicazioni della circolare di Bankitalia.
In particolare è risultato che sia  Cariparma che BNL, che propongono mutui senza clausula "floor", calcolano correttamente il tasso variabile: se l'Euribor diventa negativo, diminuisce proporzionalmente anche lo spread