L’Europa fa pressioni sull’Italia affinchè riveda l’attuale distribuzione del carico fiscale. Troppe tasse sul lavoro, con il risultato di deprimere la spinta alla crescita, mentre altre forme di tassazione meno dannose, come consumi, proprietà, tasse ambientali e donazioni, vengono prese meno in considerazione.
Tra queste c’è, paradossalmente, proprio l’abitazione, che è considerato nel nostro paese un bene “sottotassato”. Bruxelles evidentemente non intende mettere sotto accusa le imposte per la prima casa, quanto piuttosto le imposte per chi è proprietario di molti immobili: la Direzione Affari Economici e Fiscalità ha infatti dichiarato che in Italia “il basso livello della tassazione periodica sulla proprietà, rende l'occupazione della casa da parte del proprietario sotto tassato rispetto ad altri investimenti privati”.
La tassazione sui consumi risulta veramente al di sotto della media dei Paesi UE: il 36,8% contro il 48,1% della media europea. Il risultato è che il carico fiscale risulta ancora molto sbilanciato a sfavore dei soggetti economicamente deboli ossia le famiglie, i lavoratori dipendenti, i pensionati.
In altri paesi europei come la Gran Bretagna, dove questo spostamento del carico fiscale dal lavoro alla proprietà è già avvenuto, il risultato è stato molto pos
DA DICEMBRE ABOLITE TASSE PRIMA CASA
Il governo ha da poco dichiarato che entro il 2016 le imposte per l’abitazione principale verranno abolite, mentre aumenteranno progressivamente le imposte per chi possiede più di un immobile.
Gli italiani avranno una spesa in meno da affrontare e la compravendita di immobili potrebbe subire un’accellerata positiva. L’eliminazione della tassa sulla casa, dovrebbe aumentare le ricerche di immobile e le richieste di mutuo.
Verrà introdotta un’unica forma di tassazione, la Local Tax, che dovrebbe incorporare l’IMU e la TASI per gli immobili dalla seconda casa in poi. Sulle caratteristiche che questo tipo di tassazione avrà, ancora ci sono fortissimi dubbi, al punto che il Governo ha rimandato la sua definizione al prossimo anno.
Si sa solamente che, grazie alla riforma del catasto, le imposte sull’abitazione non verranno più calcolate sulla base delle rendite catastali. Verranno anche introdotte misure fondamentali, come il calcolo del valore catastale sulla base dei metri quadri e non più dei vani e l’invarianza di gettito per le casse dello Stato (che prevede che se l’immobile aumenta di valore nel tempo, non debba aumentare la tassazione applicata).
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