Le cause sono diverse. All’aumento degli spread ed alla scarsa propensione delle banche a concedere credito si aggiunge la comprensibile incertezza da parte dei consumatori sul loro futuro reddituale e la paura di una pressione fiscale più elevata nei prossimi anni.
Di conseguenza le famiglie rinviano l’assunzione di impegni finanziari a tempi migliori.
In definitiva più che il costo dei finanziamenti, che resta comunque competitivo, il minore accesso al credito è da ricondurre ad una crisi di fiducia nel futuro da parte delle famiglie.
Le prospettive per il 2012 non si discostano da quelle attuali se si considera che anche le banche, in considerazione degli alti costi della provvista e delle incertezze sul futuro dei mercati finanziari, tenderanno a frenare l’offerta piuttosto che ad incentivarla.