In questi casi può essere indispensabile ricorrere ad un prefinanziamento. Il prefinanziamento non fa parte del mutuo, non potrebbe dal momento che l'immobile che costituisce la garanzia indispensabile per un mutuo ipotecario non è ancora di proprietà del cliente. Si tratta invece di un prestito personale o di un'apertura di conto corrente che consente alla banca di erogare il denaro necessario prima della stipula del contratto di mutuo.
Sul prefinanziamento viene applicato un tasso di interesse più elevato rispetto al mutuo. Il tasso medio aggiornato al 30 giugno 2018 in caso di apertura di credito in conto corrente è 8,74% . In genere però è possibile puntare su questo tipo di finanziamento solamente per piccole somme da rimborsare in tempi piuttosto brevi.
Per somme più rilevanti è necessario chiedere un prestito personale, di solito più caro. Il tasso medio a giugno 2018 è 9,94% (dati Banca d’Italia).
Per finanziamenti di grandi importi bisogna ricorrere a strumenti specifici, come il Fido Prefinanziamento Mutuo di Cariparma Crédit Agricole, che permette di ottenere affidamenti per cifre superiori a 75 mila euro. Con una piccola commissione aggiuntiva di circa 100 euro è possibile ottenere l'istruttoria in una sola settimana, ampliando così la possibilità di cogliere al volo occasioni interessanti di acquisto all'asta.
Aprire un conto corrente presso la banca erogante è necessario solo nel caso di un’apertura di credito. In genere si tratta di un conto standard, con funzioni di base e spese di gestione mediamente elevate. Tuttavia, in caso si desideri sfruttare il conto anche per la gestione del risparmio, è sempre possibile chiuderlo al termine del preammortamento per orientarsi verso un altro prodotto.
Mantenere il conto corrente non è necessario per l'erogazione del mutuo, anche se può essere conveniente nel caso in cui non si voglia automatizzare il pagamento, per il semplice motivo che non si rischia di tardare nel pagamento delle rate.