Nel terzo trimestre di quest’anno le famiglie hanno preferito, anche in virtù della convenienza del tasso di riferimento (IRS), richiedere mutui a tasso fisso che toccano il 16% del totale rispetto al 12% del trimestre precedente. Sono invece diminuite le richieste di surroga, passate nel terzo trimestre al 10% rispetto al 15% dello stesso periodo dello scorso anno.
In aumento anche il numero delle domande presentate dagli over 55 che rispetto al terzo trimestre dello scorso anno passano dall’11 al 16% delle richieste, conseguenza questa del maggior credito che questo segmento di clientela trova presso le banche finanziatrici.
L’esigenza di ridurre l’incidenza delle rate di mutuo sull’economia familiare ha fatto si che anche la scelta della durata dei mutui sia sempre più indirizzata ai lunghi periodi.
La maggiore selezione operata dalle banche ha fatto si che si sia allargato il segmento dei richiedenti con redditi superiori ai 1.500 euro che nel terzo trimestre è salito al 32% rispetto al 24% di quello precedente.
Ridotto invece tra il primo ed il secondo trimestre del corrente anno l’ISC (indicatore sintetico di costo) medio di erogazione sia per i finanziamenti a tasso variabile che per quelli a tasso fisso, in conseguenza della stabilità degli spread e della graduale diminuzione degli indici di riferimento Euribor ed Irs. Il trend dovrebbe continuare anche nel terzo trimestre.
Nel secondo trimestre è emerso anche un ulteriore calo del 25,3% delle compravendite rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente che si va ad aggiungere al -19,6% del primo trimestre.