L’Euribor è il valore di riferimento per i mutui a tasso variabile che, sommato ad un ricarico stabilito dalla banca che eroga il mutuo, detto spread, determina il tasso di interesse finale sul mutuo stesso.
Che questo valore scenda sotto lo zero ha un’ importante implicazione che mai, prima d’ora, pare essere stata presa in considerazione: infatti, se il valore dell’Euribor è negativo, viene inevitabilmente sottratto agli spread già bassissimi per l’agguerrita concorrenza tra gli istituti.
Una situazione eccezionale che potrebbe ripetersi e che ha spinto le banche a ipotizzare di prendere provvedimenti in modo che l’interesse del mutuo corrisponda sempre almeno allo spread.
Inutile dire che questo è un momento d’oro per chi decide di accendere un mutuo o surrogare, considerata la scelta della BCE di attivare il quantitative easing per immettere liquidità nel sistema finanziario. Nei prossimi mesi si avvertirà il rilancio di credito a famiglie ed imprese con una bella spinta alla crescita economica ormai da troppo tempo assente all’appello.
Per chi non vuole scommettere su quanto durerà questo momento favorevole, la buona notizia è che la curva discendente ha interessato negli ultimi due anni anche l’Eurirs, l’indice di riferimento per quanto riguarda i mutui a tasso fisso, il cui valore per i mutui a vent’anni è passato dal 2,4% all’1,1%.
Considerati questi tassi di riferimento, non esiste momento migliore di quello attuale per richiedere un finanziamento o surrogare un mutuo già in atto. Il calcolo della rata risulterebbe sicuramente più basso.