Nonostante i parametri di riferimento (Euribor-Irs), abbastanza bassi, concorrano a mantenere i tassi dei mutui entro percentuali abbordabili gli spread così alti in Italia (mediamente il 2,5% per il tasso variabile e il 2,6% per il tasso fisso) mettono in seria difficoltà coloro che stanno valutando di finanziare con un mutuo l’acquisto della casa approfittando del momento favorevole in cui le quotazione degli immobili sono in calo.
E’ consolante, comunque, prendere atto che l’Italia non è la peggiore in quanto a spread elevati. Alcuni esempi: il Portogallo per i tassi variabili applica spread fino al 5%; l’Irlanda dal 2% in su; l’Inghilterra dal 2,9%.
Alcune banche estere a loro volta applicano condizioni favorevoli nei loro paesi ma non altrettanto concorrenziali in Italia: Hypo Vereinsbank (gruppo Unicredit) propone mutui molto convenienti in Germania ma applica in Italia spread anche superiori al 3% mentre Bnp Paribas offre mutui a tasso variabile molto concorrenziale in Francia ma più cari in Italia.
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