Tale ribasso incide particolarmente per le famiglie che hanno dei mutui parametrati al tasso della Bce, mentre per il restante delle famiglie che hanno mutui indicizzati all’euribor, 1-3-6 mesi (parametro utilizzato maggiormente dalle banche per i mutui a tasso variabile) il taglio è meno tangibile perché questo parametro si riferisce al tasso di interesse a cui gli istituti di credito si prestano la liquidità. L’effetto su questo parametro è più graduale e lo confermano i valori attuali ancora elevati rispetto al taglio dei tassi effettuati dalla Bce.
Questa incongruenza si è già verificata alcuni anni fa ed è legata alle attuali incertezze economiche, legate alla crisi della Grecia e dell’area Euro in generale, spingono le banche a chiedere maggiori garanzie prima di scambiarsi denaro e ad un costo maggiore.
Tuttavia, la manovra finanziaria della Bce, potrebbe apportare gradualmente una diminuzione dell’euribor e sicuramente assicurare ai mutuatari rate di mutuo meno onerose se non altro per il prossimo anno.