Occorre però rilevare che il parametro di riferimento per il tasso fisso (eurirs) si è adeguato più velocemente al nuovo trend tornando ai minimi storici per i mutui di lunga durata (20/30 anni) e se ne prevede un ulteriore abbassamento, mentre l’euribor (parametro di riferimento per i mutui a tasso variabile) resta tuttora stabile.
Il taglio del tasso Bce, che dovrebbe arrivare molto presto, comporterà una diminuzione del costo del denaro e premierà soprattutto coloro che hanno sottoscritto mutui a tasso variabile con un conseguente abbassamento delle rate mensili. Ciò significa che chi ha optato per i mutui indicizzati anche nel periodo più difficile (2008/2009) incrementerà il vantaggio economico rispetto a coloro che avevano scelto un tasso fisso.
Malgrado le previsioni sui tassi siano quindi favorevoli, le rate dei mutui che si andranno a stipulare non diminuiranno proporzionalmente perchè, in questa fase di incertezza, gli istituti di credito stanno aumentando gli spread. Aumenti piuttosto contenuti sui mutui indicizzati ma più rilevanti su quelli a tasso fisso (più rischiosi per le banche) rendendo, di conseguenza, ancora più vantaggiosi i finanziamenti a tasso variabile, almeno sul breve periodo.
Difficile in questi momenti consigliare il tipo di finanziamento più conveniente.
Vale la pena di rammentare che: