Complessivamente la variazione in negativo sulla base dei primi 8 mesi dell’anno corrisponde al 44%: in assoluto il dato peggiore di questi ultimi due anni che hanno visto un -3% nel 2010 e un -10% nel 2011.
Anche la durata dei mutui ha subito variazioni con un aumento delle durate nella fascia inferiore ai 20 anni ed un calo in quella superiore. Resta comunque compresa tra i 25 e i 30 anni la durata media delle richieste.
Si assiste anche ad uno spostamento verso il basso dell’importo richiesto relativamente alle fasce alte mentre, rispetto al precedente anno, sono in aumento le fasce fino ai 100 mila euro.
Tutto questo è conseguenza del clima di sfiducia nel futuro da parte delle famiglie, alle prese con la difficile congiuntura economica, la bassa occupazione e le scadenze fiscali sempre più pressanti (Imu etc).
Da ultimo contribuisce alla riduzione delle domande l’atteggiamento delle banche sempre più improntato alla massima prudenza e ad una notevole rigidità nella valutazione della capacità economica-finanziaria dei richiedenti. A questo si aggiunga anche l’aumento degli spread che, pur in presenza di parametri finanziari (Euribor, Irs) favorevoli, ha fatto si che a luglio il tasso medio dei mutui sia aumentato.