Ma la grande opportunità del mutuo INPS riguarda anche l'accesso facilitato al credito per determinate categorie di aspiranti mutuatari.
Scopriamo chi può richiederlo e quali sono le caratteristiche di questa tipologia di mutuo ipotecario.
I mutui prima casa INPS 2019 si rivolgono ai lavoratori dipendenti pubblici e ai pensionati iscritti alla gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.
Gli aspiranti mutuatari devono rispondere a determinate caratteristiche.
Innanzitutto il richiedente e i componenti della sua famiglia non possono risultare proprietari di altra abitazione in tutto il territorio nazionale.
L'alloggio richiesto dovrà infatti essere destinato a residenza.
Inoltre per ottenere un mutuo prima casa INPS, il richiedente deve dimostrare, mediante relativa documentazione fiscale, che l'importo delle rate da pagare annualmente non superi la metà del reddito annuo imponibile del suo nucleo familiare.
Due coniugi entrambi iscritti alla gestione unitaria e in possesso dei requisiti richiesti possono anche cointestare il contratto di mutuo.
I requisiti richiesti per un mutuo prima casa INPS 2019 sono:
I mutui INPS possono essere richiesti anche per altre finalità oltre all'acquisto prima casa: lavori di ristrutturazione, acquisto di box e posto auto, iscrizione del richiedente o di un membro del suo nucleo familiare a corsi universitari, corsi post laurea e Master, Conservatori di musica e Accademie di belle arti, Istituti di formazione professionale.
L'importo massimo richiedibile per un mutuo INPS prima casa è di 300.000€ e può arrivare a finanziare sino al 100% del valore dell'immobile, come accertato dai tecnici dell'Istituto.
Inoltre il richiedente può aggiungere un ulteriore importo fino a 6.000€ per le spese relative alla perizia.
La durata del mutuo INPS può essere di 10, 15, 20, 25, 30, eccetto che per gli over 65 per i quali è prevista una durata massima di 15 anni.
L'ammortamento avviene con il metodo cosiddetto alla francese in rate trimestrali costanti.
Per quanto riguarda le tipologie di tasso, il mutuatario può scegliere il tasso fisso o il variabile e ha la possibilità di modificarlo una sola volta durante il periodo di ammortamento, e decorsi almeno due anni dalla stipula del contratto.
I tassi d'interesse applicati sono agevolati e fissati con provvedimento dell'INPS, ma l'istituto si riserva la possibilità di aggiornarli periodicamente.
Nello specifico, la Determinazione Presidenziale 157/2018 ha confermato i valori dei tassi fissi, calcolati sempre in base al loan to value.
Per i tassi variabili, invece, la modalità di calcolo è cambiata: adesso il mutuo a Tasso variabile è pari all'Euribor a 3 mesi calcolato su 365 giorni e maggiorato di 200 punti base.
Il tasso viene rilevato al 31 marzo, 30 giugno, 30 settembre, 31 dicembre.
Sull'importo del mutuo erogato viene trattenuto anticipatamente il contributo per oneri di amministrazione, pari allo 0,50% dell'importo.
Le spese per la perizia, quelle di iscrizione e notarili sono a carico del richiedente.
La domanda va presentata esclusivamente per via telematica, dal 15 gennaio al 20 ottobre, attraverso il portale INPS.