In linee generali, la prima valutazione da fare è la previsione della durata della permanenza nella casa in questione: se si sa a priori che si rimarrà in quell'abitazione per poco tempo, magari per un momentaneo trasferimento di lavoro, la soluzione più saggia appare quella dell'affitto.
È stato stimato che i costi di un mutuo iniziano ad essere ammortizzati solo dopo alcuni anni dalla stipula (circa 8), pertanto se si ha intenzione di cambiare casa nel giro di poco tempo, l'affitto può rappresentare una soluzione più opportuna.
Di contro, sappiamo che gli affitti brevi prevedono canoni di locazione più alti e non sempre sono concessi dai proprietari di casa.
Inoltre c'è chi preferisce risparmiare sull'affitto e comprare un immobile a scopo di investimento, magari convertendolo in casa vacanza dopo una breve permanenza.
Sono sempre più numerosi, infatti, i mutui richiesti per investimento dai millennials, perché, essendo spesso privati della sicurezza del posto fisso, trovano nelle entrate extra generate dagli immobili di proprietà un utile supporto economico.
Bisogna poi valutare che, se è vero che un mutuo per l'acquisto di un immobile può richiedere uno sforzo nell'immediato maggiore rispetto all'affitto, esistono diverse agevolazioni che permettono di arrivare a coprire oltre l'80%, se non addirittura fino al 100% dell'importo del mutuo.
Una di queste è il Fondo di garanzia prima casa Consap che riguarda l'acquisto della prima casa, ovvero quella dove si andrà effettivamente ad abitare.
Queste facilitazioni sono pensate soprattutto per le categorie più svantaggiate, in primo luogo proprio i giovani che per motivi di precarietà o mancanza di lavoro non hanno i requisiti per accedere a un mutuo.
In linea generale i pro e i contro di mutuo e affitto, si possono riassumere così: accendere un mutuo rappresenta la soluzione ideale quando si ha una vita piuttosto stabile, si rientra nelle categorie agevolate e si desidera realizzare un investimento da lasciare in eredità.
Al contrario, vivere in affitto può rappresentare una buona opzione per chi non ha una residenza stabile né risparmi da parte o per chi predilige impiegare il proprio denaro in uno stile di vita più costoso o in altre tipologie di investimenti.
Ma vediamo ora più in dettaglio la situazione attuale: conviene mutuo o affitto nel 2019?
Ferme restando le considerazioni precedenti, che essendo universali restano valide in qualsiasi momento storico, l'anno in corso vede una convenienza nettamente superiore del mutuo sull'affitto.
Questo perché i tassi sui mutui sono ai minimi storici, e i valori medi si aggirano all’1,79% sul fisso e allo 0,88% sul variabile.
Anche i parametri di indicizzazione utilizzati per i mutui, EURIBOR ed EURIRS, sono in calo: il primo, a 3 mesi, segna -0,39%, l'Irs a 20 anni segna 0,24%.
Al contrario, i canoni degli affitti sono saliti sensibilmente, soprattutto nelle metropoli o nelle città universiarie (Milano, Roma, Firenze, Bologna).
Secondo ricerche di settore, infatti, nel secondo trimestre del 2019 è stato rilevato un incremento dei canoni pari al 4,5%, a una media di 9,6 euro/m2.
Negli ultimi 12 mesi i prezzi degli affitti in Italia sono aumentati complessivamente del 5,5%.