Sembra rallentare la crisi del mattone per immobili residenziali mentre continua la contrazione degli scambi per compravendite del comparto immobiliare non residenziale. Questa è la considerazione che emerge dall’analisi dei dati forniti nell’ultimo osservatorio trimestrale dell’Agenzia delle Entrate sulle compravendite.
Il leggero movimento verso la ripresa degli scambi per la compravendita di immobili destinati ad uso residenziale non è seguita dal comparto immobiliare di tipo terziario e produttivo che mostra, alla metà di questo anno, un mercato più che dimezzato rispetto all’anno 2004.
I dati esposti dall’Agenzia delle Entrate, nel secondo trimestre 2013, visualizzano per le compravendite del settore immobiliare non residenziale i seguenti andamenti:
Tali andamenti fanno ben comprendere come il comparto immobiliare non residenziale sia in eccesso di offerta a fronte di una scarsa domanda di acquisto.
Verosimilmente il calo della richiesta, per locali adibiti ad uso commerciale, sembrerebbe una conseguenza determinata dai fattori economici negativi che attanagliano la competitività del Paese Italia. Tra questi è principalmente la fiscalità oppressiva che svantaggia l’Italia, rendendo il territorio nazionale non attrattivo per gli investitori esteri e spingendo moltissime attività imprenditoriali italiane a delocalizzarsi in paesi dove il sistema fiscale appare più equo e l’avvio di iniziative imprenditoriali favorito.
Tuttavia l’andamento delle compravendite del comparto immobiliare non residenziale a livello nazionale non appare omogeneo e vede il Nord mantenere un livello di scambi pari al doppio del Centro e del Sud Italia, tendente quasi al triplo per i capannoni industriali. Dall’altro lato il Sud appare soffrire meno, rispetto al resto del paese, il calo del settore retail registrando una contrazione degli scambi del -2,5% contro il -9,7% e -8,1%, rispettivamente del Centro e Nord Italia.
In questo scenario è comprensibile come, per far riprendere il mercato del comparto immobiliare non residenziale destinato principalmente ad operatori e società di investimento, servano strumenti e nuove regole in grado di favorire la competitività e le opportunità di investimento nel nostro paese.
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