Stabile l'Euribor a tre mesi, che sale a -0,27% contro il -0,26% di maggio 2016. Sorprende invece il forte calo l'IRS, uno dei pochi regali della Brexit. Con l'EurIrs così basso, in cima alle preferenze dei mutuatari ritorna il tasso fisso, che permette di risparmiare anche a lungo termine. Da non trascurare comunque il variabile, che rimane ai minimi storici e che sembra aver raggiunto il suo limite minimo.
Il numero dei mutui in essere rispetto allo scorso mese rimane sostanzialmente stabile, con una variazione positiva di +1,5% rispetto a Maggio 2015. Interessanti i dati che riguardano i depositi, in aumento del 3,4% rispetto allo scorso anno, segno che le famiglie italiane possono contare su un lieve incremento delle disponibilità. Diminuisce drasticamente la raccolta tramite obbligazioni, visti anche gli scarsi rendimenti di queste ultime.
Il basso costo del denaro e i tassi di interesse ai minimi storici, uniti agli scarsi rendimenti degli investimenti a medio-lungo termine, sembrano orientare le famiglie verso un rinnovato interesse per l'acquisto della prima casa.
L’investimento nel breve periodo è una soluzione presa in considerazione da tanti clienti. Lo conferma la fortissima spinta al mercato relativo agli immobili residenziali registrata nei primi tre mesi del 2016 (+20,6%), in concomitanza di una leggera crescita del PIL (0,2 punti percentuali) ad ulteriore conferma dell'aumento del reddito disponibile per i consumi privati.
Per concludere, il settore immobiliare e il mercato dei mutui hanno già dato fortissimi segnali di ripresa: dalla diminuzione dei tassi si attendono nuovi finanziamenti. Il mese di Giugno si caratterizza per un atteggiamento più prudente da parte dei privati rispetto a inizio anno, ma si traduce in un dato comunque positivo rispetto agli anni passati.