Al contrario dell’Euribor – che è legato strettamente ai tassi con cui la BCE presta denaro alle banche - l’Eurirs risente dell’andamento degli indici interbancari a lunga scadenza, tra i quali appunto i Bund tedeschi.
Il calo del prezzo ed il conseguente aumento del rendimento dei titoli di Stato tedeschi, per effetto del calo delle borse europee, è un segnale tutto sommato positivo per l’economia dell’Eurozona.
I Bund infatti rappresentano per gli investitori un bene rifugio, da acquistare nei periodi di recessione economica, essendo storicamente un titolo molto stabile. Il fatto che vi sia stata una diminuzione dei prezzi dei titoli tedeschi, invece, segnala una diminuzione della domanda, indice di una timida ripresa del potere dell’euro di attrarre investitori rispetto ad altre monete come il dollaro.
TASSO FISSO?
Ora che l’Eurirs è tornato ai valori precedenti la manovra della BCE, è giusto ritenere che non sia più così conveniente stipulare un mutuo a tasso fisso?
Coloro che hanno scelto un fisso prima di metà aprile 2015 possono dire a ragione di aver avuto la vista lunga. Hanno infatti colto per tempo l’occasione di stipulare un mutuo ad un tasso straordinariamente basso, che rimarrà tale per tutta la durata del mutuo.
Ora invece la convenienza del fisso dipende essenzialmente dalla durata del mutuo che si intende stipulare.
Chi ha intenzione di stipulare un mutuo con l’intento di “fissare” questo momento favorevole per i tassi in un mutuo a 20 o a 30 anni non deve far passare troppo tempo, dato che la risalita dell’Eurirs difficilmente si arresterà nei prossimi mesi.
Inoltre alcune banche considerano come valore di riferimento la media dell'Eurirs degli ultimi tre mesi che pertanto risulta ancora bassa e conveniente.
Chi non ha ancora preso una decisione dispone ancora per poco della possibilità di fissare un buon tasso di interesse per tutta la durata del mutuo.