Non è possibile, da parte della vecchia banca, ostacolare in alcun modo la richiesta di surroga: la documentazione necessaria deve essere fornita alla nuova banca in tempi ben precisi, entro 30 giorni secondo il DL 78 del 2009. Oltre questa scadenza, la banca dovrà rimborsare al mutuatario l’1% del valore del mutuo per ogni mese o frazione di mese di ritardo.
CONVENIENZA SIA COL FISSO CHE VARIABILE
Ora che i tassi di interesse si sono fatti decisamente interessanti, il meccanismo della surroga può effettivamente venire in aiuto a chi desidera abbassare la rata del mutuo. Il problema sta casomai nel prevedere l’andamento dei tassi nel lungo periodo.
Nel passaggio alle condizioni attuali, il risparmio è garantito: il tasso variabile, secondo le stime, subirà un rialzo tra alcuni anni mentre il tasso fisso è su tassi molti bassi considerato l’Irs attuale. Rispetto a qualche anno fa, non solo gli indici di riferimento sono crollati, ma sono crollati anche gli spread applicati dalle banche.
Se la durata residua del mutuo è inferiore ai cinque anni ed il piano di ammortamento è quello classico alla francese (dove la quota interessi incide soprattutto nei primi anni di mutuo, per poi ridursi progressivamente), meglio scegliere un mutuo a tasso variabile o un mutuo in cui le spese accessorie siano molto basse.
Se la durata residua è superiore, è bene valutare un mutuo a tasso fisso, che garantirebbe di mantenere nel tempo le condizioni particolarmente convenienti che è possibile avere in questo momento.