Anzi, il crollo del Bund tedesco successivo alla comunicazione del risultato del referendum potrebbe avere un effetto positivo sul mercato dei mutui, in particolare sui mutui a tasso fisso.
L'indice EurIrs, cui sono agganciati i mutui a tasso fisso, è infatti saldamente legato all'andamento dei titoli di Stato tedeschi. Il rendimento negativo di questi ultimi (-0,2%) ha causato un repentino calo dell'EurIrs a 20 anni, passato da 1,41% a 0,73%.
Già negli anni scorsi, il Bund aveva visto un crollo nei rendimenti che aveva portato l'EurIrs ai minimi storici, sempre più vicino all'Euribor e più conveniente che mai.
TASSI BASSI E RATA CERTA
Buone notizie quindi per chi desidera prendere un mutuo ed è orientato verso il tasso fisso per potersi mettere a riparo da eventuali rialzi nei tassi.
Una scelta che potrebbe convenire anche a chi ha stipulato un mutuo da poco: si aprono infatti nuove possibilità di surroga e rinegoziazione che permetterebbero di risparmiare sulla rata senza costi aggiuntivi.
L’Eurirs si allinea pertanto alla convenienza dell’Euribor. Il costo del denaro è già a zero, il che significa che le banche dei paesi europei non hanno costi per le operazioni di rifinanziamento e possono così concedere mutui a tassi estremamente convenienti.
Non solo, l'Unione Europea non sembra intenzionata ad abbandonare le politiche di sostegno all'economia dell'Eurozona, nonostante la Brexit. Quindi, il crollo dell'EurIrs non dovrebbe tradursi in un aumento compensativo degli spread sui mutui a tasso fisso, per la gioia di tutti coloro che necessitano di una rata del mutuo prevedibile per poter progettare con certezza il proprio budget.