Oltre a valutazioni più generali, inerenti alle caratteristiche di ciascun tipo di tasso, è poi necessario valutare il periodo storico in cui si chiede il mutuo, cioè se sia più conveniente il tasso fisso o il tasso variabile in quel determinato momento.
Ad ogni modo, nel caso ci si accorgesse di aver fatto la scelta meno vantaggiosa, non facciamoci prendere dal panico!
È sempre possibile cambiare mutuo in corso e ci sono ben tre soluzioni a disposizione del cliente per farlo.
La surroga, è tra queste la più vantaggiosa, poiché consente di trasportare il proprio vecchio mutuo ad una nuova banca, usufruendo del calo dei tassi e senza dover sostenere nuovamente alcun costo del mutuo.
Cerchiamo ora di scegliere bene tra mutuo a tasso fisso e mutuo a tasso variabile e facciamolo con dati alla mano.
Innanzitutto è bene sottolineare che il 2019 è stato un anno d'oro per i mutui grazie all'attestarsi dei tassi ai minimi storici.
Quindi la scelta del mutuo a tasso fisso o a tasso variabile, in ogni caso, non sarebbe sbagliata.
Abbiamo visto, ad esempio, come quest'anno tra mutuo e affitto convenga decisamente quest'ultimo.
La conseguenza diretta di questa situazione è la crescita costante delle compravendite immobiliari tramite mutuo che si sta registrando nel corso del 2019.
Andando ora al tipo di tasso, sicuramente l'exploit maggiore quest'anno lo ha fatto il tasso fisso, che grazie ad un calo significativo dell'Eurirs si è attestato su valori mai visti prima.
Ci sono state delle piccole impennate nel corso dei mesi, che hanno comportato leggere e passeggere risalite dei valori, ma in linea generale il tasso fisso quest'anno si è attestato su valori molto bassi, anche 2 o 3 volte inferiori rispetto a quelli degli anni passati.
Guardando il valore dell'Eurirs a 20 anni di oggi, 11 dicembre 2019, compare un ghiotto -0,49%.
Buoni, di contro, anche i valori del parametro di indicizzazione dei mutui a tasso variabile: l'Euribor a 3 mesi segna oggi -0,39%.
E, inoltre, stando alle Previsioni Euribor per i prossimi 5 anni, si può vedere che l'indice di riferimento non si smuove da valori decisamente negativi e che non sono previsti colpi di coda per i prossimi anni, come dichiarano i valori aggiornati dei Futures sull'Euribor.
Pertanto l'unica risposta possibile alla domanda "Conviene più il tasso fisso o il variabile nel 2019?" è: dipende da vari fattori.
Da una parte è vero, infatti, che il tasso fisso è stato, sorprendentemente, vantaggioso praticamente quanto il variabile nel corso di quest'anno e che le banche hanno proposto importi di rate più o meno equivalenti tra i due tipi di tassi per lo stesso mutuo (vedi novembre), cosa impensabile gli anni scorsi (seppure con spread un po' più alti per fisso, come di norma).
Ed è vero anche che, in linee generali, il mutuo a tasso fisso permette al mutuatario di pagare rate sempre uguali e costanti nel coso dell'ammortamento, senza rischiare di incorrere in brutte sorprese.
Tuttavia, stando alle previsioni Euribor, come abbiamo detto, non sono previsti forti rialzi per il tasso variabile, che nella lunga durata risulta solitamente più vantaggioso, soprattutto per l'applicazione di tassi di interesse più bassi da parte delle banche.
Pertanto l'imprevedibilità insita nel tasso variabile risulta essere oggi abbastanza contenibile.
In conclusione, se è ormai accertato che nel 2019 conviene accendere un mutuo, o cambiare il vecchio mutuo mediante una surroga, per quanto concerne la scelta del tasso non vi sono risposte univoche ma bisogna valutare con attenzione vari aspetti.
Per scegliere con tranquillità tra tasso fisso e tasso variabile, partendo da un'accurata analisi della propria situazione familiare/reddituale e delle condizioni del mercato in questo determinato momento storico, la soluzione migliore è affidarsi alle sapienti mani di un mediatore creditizio.
Sarà il consulente, esperto e competente, a consigliarti il miglior mutuo per te e a guidarti in tutte le fasi dell'iter, dalla scelta sino alla stipula del contratto.