Sebbene ci siano segnali incoraggianti da parte del mercato immobiliare e i tassi di interesse sui mutui siano ad oggi ancora ai minimi storici, acquistare un immobile richiede oggi la capacità di destreggiarsi tra una miriade di offerte. La scelta deve risultare più precisa proprio per l’esistenza di tante soluzioni proposte dalla concorrenza.
Infatti, non basta più guardare al di interesse che solitamente viene pubblicizzato. Tale valore, infatti, si riferisce solamente agli interessi che dovremo rimborsare alla banca, ma non da nessuna indicazione in merito alle spese accessorie del mutuo , che pure negli ultimi tempi sono diventate più “pesanti” e spesso fanno la differenza sui costi del mutuo.
Proprio per aiutare il futuro mutuatario nella scelta, è stato emanato un provvedimento della Banca d’Italia che mira a definire un altro indicatore, decisamente più utile per chiarire quale sia il reale costo di un mutuo: l’ISC o Indicatore Sintetico di Costo, altrimenti noto come TAEG.
Tale valore non fa altro che equiparare le spese accessorie agli interessi, dal momento che anche queste vanno ad incidere sulla rata. Per spese accessorie quindi si intende:
In altri termini, anche mutui con interesse nominale molto basso possono nascondere molte insidie ed il Taeg aiuta a scovarle.
Alla luce di quanto le spese accessorie incidono sul valore finale della rata, recentemente sono stati creati dei prodotti-mutuo che hanno come punto di forza proprio l’abbattimento delle spese accessorie. Ad esempio Poste Italiane, oltre ad uno sconto sul tasso di interesse, offrono una Polizza incendio gratuita e azzera le spese per l’ incasso della rata e per le comunicazioni periodiche.
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