Con il QE ripartono i mutui

Si chiama Quantitative Easing l’operazione con cui Mario Draghi da il via libera alla stampa di nuova moneta per acquistare i titoli di Stato.

Per avere a disposizione liquidità così da favorire la propria economia, ogni Stato emette titoli che possono essere acquistati da cittadini, imprese e banche. Lo Stato si impegna a restituire soldi a chi ha acquistato, comprensivi di interessi. Chi acquista può riceverli solo alla scadenza o può, in alternativa, rivenderli sul mercato. Le banche risultano i principali acquirenti così che hanno molti soldi bloccati in titoli.

Il Quantitative Easing rappresenta proprio l’intenzione delle banche centrali di riacquistare i titoli (generando moneta) per immettere liquidità sul mercato così che gli istituti possano essere più disponibili nell’erogazione di mutui e prestiti a tassi vantaggiosi.


GLI OBIETTIVI DI DRAGHI IN 60 MILIARDI

L’effetto principale è la svalutazione di moneta (essendocene di più in giro) che favorisce l’aumento dell’inflazione che evita la deflazione (il calo dei prezzi).

Per riportare l’inflazione al 2%, la Bce di Mario Draghi acquisterà, a partire da Marzo 2015, 60 miliardi di bond statali, fino a Settembre 2016, per un totale di 1200 miliardi. L’acquisto tra i diversi Stati è proporzionato alla partecipazione nel capitale della Bce. L’Italia è terza in graduatoria dopo Germania e Francia.
I rischi sui titoli acquistati dalla Banca Centrale Europea saranno condivisi per il 20 % dalla Bce mentre il restante 80 % spetterà alle banche centrali dei singoli Stati.


GIU’ I TASSI PER I MUTUI

Per anticipare la decisione della Bce, gli stati europei hanno già diminuito i rendimenti dei loro titoli. La loro riduzione abbassa anche altri interessi: l’Euribor a un mese è addirittura intorno allo zero. Tutto ciò aiuta le famiglie che hanno in corso le rate del mutuo da pagare e permette alle banche di concedere più agevolmente prestiti e mutui a chi vorrà sottoscriverli adesso. La richiesta dei finanziamenti aumenta grazie a: 

  • maggiore disponibilità economica per gli istituti
  • calo del valore del denaro
  • tassi bassi sia per il variabile che per il fisso


La soluzione della Bce è un’immissione considerevole di “ossigeno” nell’economia che avrà effetti notevoli sulla situazione monetaria delle famiglie e delle imprese. La circolazione di moneta sarà maggiore e gli investimenti dei privati saranno incentivati dalle condizioni migliori che si profilano a breve. 

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