Scende ulteriormente l’Irs ovvero l’indice cui sono legati i mutui a tasso fisso, confermando le speranze di chi desidera prendere un mutuo.
Oggi chi sceglie il fisso spende in meno rispetto a chi ha comprato casa un anno fa. I tassi sono così bassi da convincere a surrogare anche chi ha un mutuo a tasso variabile, mettendosi così a riparo da eventuali rialzi dell’Euribor, che comunque non sono attesi prima di cinque anni, secondo gli analisti del settore.
A ciò si aggiunge una diminuzione del prezzo degli immobili, scesi nel periodo di crisi.
Non sorprende affatto, quindi, che la maggior parte dei mutui erogati nell’ultimo anno siano proprio quelli a tasso fisso, molto più convenienti rispetto a qualche anno fa, ma capaci anche di “congelare” questo momento storico straordinariamente favorevole per i mutuatari anche per 20 o 30 anni.
COSTI BASSI E CONCORRENZA
Come è possibile che i principali istituti riescano ad erogare dei mutui a tassi così bassi?
Innanzitutto, il basso costo del denaro fa sì che possano finanziare le erogazioni a fronte di una spesa minima. Infatti, grazie al Quantitative Easing di Draghi, gli istituti bancari possono rifinanziarsi ad un costo prossimo allo zero.
Inoltre, la maggior parte delle banche tende a promuovere la sottoscrizione di un fisso dal momento che chi sottoscrive adesso, difficilmente potrà trovare in futuro una soluzione più conveniente. Le banche si mettono così a riparo dal rischio che il mutuatario possa surrogare con un'altra banca.
Altro fattore importante è l’aumentata concorrenza nel settore dei mutui sia tra le banche stesse che sul web dove i clienti sono diventati sempre più abili a confrontare e scegliere le diverse soluzioni.
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