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I dettagli che contano
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Comprare casa all'asta: quando conviene?

3 min di lettura
asta

Comprare casa all'asta può essere un ottimo modo per risparmiare, a patto di conoscere questo particolare segmento del mercato immobiliare. Il settore degli immobili all'asta è dominato da immobili e pertinenze ad uso residenziale, generalmente di valore inferiore ai 140mila euro (78% dei casi secondo i dati Astasys del 2017).

Le aste immobiliari possono assicurare un risparmio superiore al 50% rispetto al costo di mercato dell'immobile, ma bisogna fare attente valutazioni personali al di là della perizia eseguita dal tribunale, perché spesso si tratta di immobili in vendita da 5-10 anni e la perizia può non essere aggiornata ai prezzi.

Quali sono i problemi connessi all'acquisto all'asta?

Le eventuali difficoltà connesse all'acquisto all'asta possono riguardare:

  • complessità delle procedure di aggiudicazione;
  • necessità di depositare una caparra in contanti pari al 10% dell'offerta;
  • difficoltà ad accedere ad un mutuo;
  • immobile occupato da inquilino o usufruttuario;
  • immobile da ristrutturare.

Per superare queste problematiche serve una buona organizzazione. Ad esempio ci si può rivolgere al professionista indicato dal tribunale (in genere un notaio) che ha, tra le altre cose, il compito di assistere i partecipanti in tutte le fasi dell'asta, dalla presentazione dell'offerta al decreto di trasferimento immobiliare.

Contattare diverse banche (anche attraverso un mediatore online) può essere utile per individuare un istituto in grado di prefinanziare l'ammontare della caparra e di erogare un mutuo nei tempi previsti dalle procedure di acquisto all'asta.

I mutui per asta sono convenienti proprio perché studiati per questo tipo di finalità e possono essere richiesti anche senza garante, ottenendo la garanzia statale per l'acquisto della prima abitazione. La garanzia statale risulta particolarmente utile se è necessario ottenere un mutuo al 100%.

Tra le finalità dei mutui per aste in genere c'è anche l'acquisto più ristrutturazione/miglioramento dell'efficienza energetica.

La casa all'asta occupata dal debitore (o esecutato)

Non è infrequente che il debitore occupi ancora l'immobile fino al momento del decreto di trasferimento, ma sono relativamente rari i casi in cui inquilini o ex proprietari si rifiutino di lasciare l'abitazione.

In queste circostanze si avvia una procedura che può richiedere 4-5 mesi e diverse spese, consistente in

  • lettera di diffida tramite raccomandata a/r in cui si pone un termine per il rilascio dell'immobile da persone e cose;
  • convalida dello sfratto, con cui il tribunale comunica all'inquilino i termini ultimi dello sfratto;
  • atto di precetto, da redigere tramite un avvocato, in cui si danno 10 giorni come termine ultimo per liberare spontaneamente l'immobile;
  • esecuzione forzata, tramite le forze dell'ordine.

Fortunatamente è raro arrivare a questi estremi, ma certamente rimane il disagio di non poter occupare subito l'immobile o iniziare i lavori di ristrutturazione.

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